PROGRAMMA

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Potenza sostenibile e verde

⁠⁠Zone diverse, diversi metodi di raccolta dei rifiuti


Forse non tutti sanno che a Potenza esiste un fenomeno decisamente particolare che chi “mastica” la materia chiama migrazione dei rifiuti. In pratica accade che dai paesi dell’hinterland molte persone decidano di buttare la propria spazzatura non nei bidoni del proprio Comune, ma in quelli del Capoluogo. Questo avviene perché di solito nei paesi limitrofi la raccolta avviene con il “porta a porta”, seguendo regole dunque che consentono di conferire solo in alcuni giorni.

Nelle nostre contrade invece ci sono ancora i cassonetti grandi, che vengono così sfruttati all’occorrenza da chi in realtà non abita qui. Il risultato è presto detto: tante piccole discariche sparse nella nostra periferia. E infatti basta fare un giro per rendersi conto di come la città sia sporca lì dove invece si potrebbe vivere nella pulizia e nella tranquillità. Il tutto rappresenta inoltre una zavorra per il corretto funzionamento e per il raggiungimento dei risultati da parte di ACTA e del personale in forze, ad oggi già in difficili condizioni finanziarie ed organizzative.

Per risolvere il problema si può intervenire eliminando dalle contrade proprio quei cassonetti così grandi. Al loro posto andrebbero consegnati tanti piccoli bidoni per ogni abitazione (monofamiliare, bifamiliare). Un metodo che offrirebbe un servizio di raccolta più capillare e controllato… e che funziona già in altre città. A Milano, per esempio, dove quasi tutti i condomini hanno un atrio, si fa così, compreso un incentivo all’utilizzo delle compostiere che porta un risparmio per i cittadini. Cosa che fanno anche i comuni del nostro hinterland.

Nei quartieri della città invece servono proprio quei cassonetti che vanno eliminati dalle contrade e che potrebbero diventare piccole isole ecologiche di prossimità.

E in centro? Oggi la raccolta si articola con dei camion dove si possono conferire i rifiuti solo in alcune ore del giorno. Per prima cosa vanno estesi gli orari. Ma per il futuro serve qualcosa di più, qualcosa che c’è altrove e che funziona benissimo: mini isole ecologiche a scomparsa. Insomma anche in questo caso non dobbiamo inventarci nulla, basta guardare a Belluno, per dirne una, dove in centro la spazzatura finisce nelle isole ecologiche interrate.

Insomma, secondo noi, zone diverse della città hanno bisogno di diversi metodi di raccolta. Se i cittadini vedono che il sistema funziona, collaborano e la collaborazione non può che essere fondamentale per migliorare la qualità del rifiuto e della raccolta. E se la città diventa più pulita e se il sistema funziona, si può finalmente ridurre la Tari, fare cioè l’esatto opposto che è avvenuto finora: tra il 2021 e il 2022 abbiamo registrato un aumento pari all’85,9%, l’incremento più alto in Italia.

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