PROGRAMMA

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Una città più sicura,
non a parole ma nei fatti.

 


Non ci crederete, noi per esempio non ci credevamo fino a che non lo abbiamo visto con i nostri occhi… di cosa stiamo parlando? Beh, del fatto che molti cittadini, soprattutto delle contrade (ma non solo), sono costretti a proteggere le loro case con “soluzioni fai da te”. Un fenomeno del tutto nuovo per Potenza e questo dipende da un’unica circostanza: i furti in appartamento negli ultimi 3 anni sono in netto aumento.

Insomma, chi amministra questa città aveva promesso in campagna elettorale di mettere al primo posto la sicurezza cittadina, un mantra soprattutto per la Lega che poi però è stato disatteso, come dimostrano appunto i dati ma come raccontano anche le cronache dei giornali (altro clicca qui).

Per non parlare delle risse e degli spazi di anarchia in centro ma anche nei quartieri, dove il primo che passa si sente legittimato a comportarsi come se fosse a casa propria. Anzi siamo sicuri che nelle proprie abitazioni certa gente non si comporterebbe sicuramente così (altro clicca qui).

E dunque a niente sono servite le promesse di aumentare i controlli e intensificare il monitoraggio in città per prevenire la criminalità, visto che i cittadini hanno sempre più paura. È evidente come negli ultimi anni sia mancata una gestione politica e istituzionale del fenomeno. E badate bene, un ruolo fondamentale ce l’ha proprio il Sindaco in quanto autorità locale di pubblica sicurezza. Il primo cittadino infatti ha a disposizione una serie di strumenti per combattere e prevenire crimini e illegalità.

Cosa può fare? Trasformarsi in uno sceriffo, una specie di vigilante della notte che pattuglia in prima persona le strade della città? No, ovviamente non è questo che proponiamo. Piuttosto ci piacerebbe vedere un sindaco autorevole che come garante della sicurezza faccia tutto quello che è in suo potere per mantenere sicura la città.

Si faccia promotore, per esempio, di un tavolo di coordinamento fra le forze di polizia locali e statali per un sistema di protezione capillare, al netto del lavoro che già si svolge in seno al Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica… Far dialogare le varie forze in campo e organizzare gli interventi in maniera congiunta per la tutela del territorio è una priorità perché significa evitare sprechi, ma soprattutto razionalizzare risorse di uomini e mezzi. E poi consente uno scambio di informazioni, alla base di ogni attività di prevenzione e controllo.

Ecco, basterebbe fare tutto ciò che - incredibilmente - finora non è stato fatto, quantomeno per far rientrare l’allarme sociale in atto. Meno parole, più fatti. Semplici, ma immediati ed efficaci.

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